Restrizione calorica, a volte buona a volte dannosa

16 Luglio 2020

La restrizione calorica consiste nel ridurre l’assunzione di cibo, compensando eventuali carenze con l’integrazione. Oltre all’effetto dimagrante, oggigiorno è particolarmente studiata per la sua capacità di migliorare la nostra aspettativa di vita.

Principi e origini

Innanzitutto, ricordiamo che questa pratica consiste nel ridurre l’assunzione giornaliera di cibo. Ciò comporta una riduzione dell’assunzione giornaliera di cibo di almeno il 15%. La limitazione deve essere accompagnata da un’integrazione, per evitare qualsiasi rischio di carenza. Gli effetti della restrizione calorica furono rilevate già nel XVI secolo. Fu l’aristocratico Luigi Cornaro a parlarne per primo nella sua opera “Discorsi della vita sobria”. Quest’uomo, allarmato da una salute cagionevole legata al suo stile di vita decadente, aveva adottato un’alimentazione quasi ascetica. A suo parere, questa restrizione calorica ne avrebbe prolungato considerevolmente la longevità, e ha vissuto fino a 98 anni. La scienza ha impiegato molto tempo a interessarsi ai processi coinvolti, ma alla fine ha dimostrato che l’aristocratico aveva ragione.

I legami tra restrizione, assunzione di cibo e longevità

La ricerca ha mostrato che la restrizione calorica attivava i geni che codificano alcuni enzimi specifici: le sirtuine.

Queste ultime hanno effetti molteplici sull’organismo:

  • limitano il dispendio energetico e la generazione di molecole associate che, quando si accumulano, diventano tossiche;
  • riducono la produzione di radicali liberi e lo stress ossidativo, fattore importante nel processo di invecchiamento precoce;
  • favoriscono l’attività delle telomerasi, ovvero degli enzimi che permettono di conservare il DNA intatto più a lungo.

Le sirtuine agiscono quindi su più livelli per rallentare l’invecchiamento precoce, rallentando il metabolismo e proteggendo le funzioni vitali essenziali. Inoltre, la restrizione calorica renderebbe l’organismo più sensibile all’insulina, limitando il diabete, e favorirebbe la decomposizione dei grassi immagazzinati. Avrebbe quindi un ruolo protettivo per il sistema cardiovascolare ma anche per il sistema nervoso. Infine, alcuni ricercatori hanno dimostrato che la restrizione calorica e i meccanismi che quest’ultima mette in moto rappresentano delle vie molto promettenti nella lotta contro lo sviluppo del cancro.

Come praticare il digiuno intermittente ?

Lo vediamo nel prossimo articolo.

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